Filmato “Pomodoro Folk Festival” 15-16-17 agosto 2011 Torremaggiore

24 agosto 2011

Segnaliamo il filmato realizzato da Kidvideopress per l’evento “Pomodoro Folk Festival” che si è tenuto il 15-16-17 agosto 2011 a Torremaggiore presso la Villa Comunale “Federico II di Svevia”.


Sacco e Vanzetti Memorial Day 2011; Per non dimenticare – Veglia del 23 agosto

12 agosto 2011

Sacco & Vanzetti Memorial Day 2011. Per non dimenticare!
Veglia del 23 agosto 2011 contro la pena di morte e per i diritti umani nel mondo: In ricordo delle vittime delle stragi di Oslo ed Utoya.

Presiede: dott. Matteo MAROLLA, Presidente Associazione Sacco e Vanzetti

SALUTI
• Fernanda Maria SACCO, Presidente Associazione Sacco e Vanzetti
• dott.ssa Daniela APONTE, Commissaria Prefettizia Comune di Torremaggiore
• dott. Marco MOCA, Sindaco di Raiano
INTERVENTI
• dott. Tonino D’ANGELO, Segretario Naz.le Medicina Democratica
• dott. Antonio LARONGA, Sostituto Procuratore Tribunale di Foggia
• dott.ssa Arianna BALLOTTA, Presidente Coalizione Italiana Contro la Pena di Morte
• dott. Mario Mattia GIORGETTI, Promotore del Progetto sfociato nel Proclama di Dukakis
• Padre Arcangelo MAIRA, Missionario Scalabriniano
TESTIMONIANZE
• Aboubakar Koné, campo di lavoro “Io ci sto” – ghetto di Rignano
• dott. Giampiero CIASCHETTI, Presidente Associazione Città del Sole – Raiano
• dott. Domenico RODOLFO, Presidente FILEF
• dott. Michele RIZZI, Presidente PdAC
• dott. Simone DE VINCENZO, Presidente Ass. Emigranti Adelfiesi
• Mimmo DI GIOIA, Associazione Libera – Foggia
• dott. Antonio TRISCIUOGLIO, Nessuno Tocchi Caino – Foggia
• Dott. Cesare SANGALLI, Amnesty International – Foggia
• dott. Primiano SCHIAVONE, Ambiente e/è Vita Puglia
• don Dino D’ALOIA, direttore Centro Ecumenico per la Pace

Partecipazione straordinaria Francesco “Kento” CARLO, rapper di Reggio Calabria
Al termine della manifestazione ci sarà la premiazione del concorso “PICTURE SACCO AND VANZETTI DAY 2011”.

Comunicato Associazione Politico Culturale Sacco & Vanzetti
SACCO E VANZETTI ASSOCIAZIONE

GuidoItaliano.it


Grande successo per “L’ultimo dì a Corte di Federico” che si è svolto a Castel Fiorentino il 3 agosto 2011

4 agosto 2011

E’ andato in scena il 3 AGOSTO 2011 a Castel Fiorentino in agro di Torremaggiore l’evento teatrale in due atti, a cura del Centro Attività Culturali “D. Tommaso Leccisotti”, per la regia di Ciro Panzone e la consulenza artistica progettuale di Walter Scudero; grande successo per la prima assoluta di questo evento teatrale realizzato proprio nel luogo dove lo Stupor Mundi si spense il 13 dicembre 1250. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Torremaggiore e dalla Provincia di Foggia.

Lo Staff di Torremaggiore.Com presente a Castel Fiorentino ha realizzato qualche foto che pubblichiamo di seguito, mentre i filmati relativi alla rappresentazione teatrale saranno on line nelle prossime ore.

Domus Area - Castel Fiorentino - Torremaggiore (FG) - www.torremaggiore.com -

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Castel Fiorentino - Torremaggiore (FG) - www.torremaggiore.com -

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Vista della Domus - Castel Fiorentino - Torremaggiore (FG) - www.torremaggiore.com -

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Location dell'evento teatrale - Domus Area  - Castel Fiorentino - Torremaggiore (FG) - www.torremaggiore.com -

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Arcieri a  Castel Fiorentino - Torremaggiore (FG) - www.torremaggiore.com -

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Veduta del Castello di Lucera dal Sito Archeologico di  Castel Fiorentino - Torremaggiore (FG) - www.torremaggiore.com -

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L'ultimo dì a Corte di Federico  -  Domus Area di  Castel Fiorentino - Torremaggiore (FG) - www.torremaggiore.com - 3 agosto 2011

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Agonia di Federico II - L'ultimo dì a Corte di Federico  -  Domus Area di  Castel Fiorentino - Torremaggiore (FG) - www.torremaggiore.com - 3 agosto 2011

Agonia di Federico II - L'ultimo dì a Corte di Federico - Domus Area di Castel Fiorentino - Torremaggiore (FG) - http://www.torremaggiore.com - 3 agosto 2011


XXVII Edizione del Corteo Storico di Federico II e Fiorentino:ecco il programma

23 luglio 2011

Con il Patrocinio del Comune di Torremaggiore e della Provincia di Foggia.

Domenica 31 Luglio ore 19.30:
Rappresentazione teatrale in due atti “L’ultimo dì a corte di Federico” a Fiorentino.

Programma L'ultimo dì a corte di Federico II - Torremaggiore 2011

Programma L'ultimo dì a corte di Federico II - Torremaggiore 2011

Venerdì 5 agosto ore 18.00:
Visita guidata al Parco Archeologico di Fiorentino – partenza dal Castello Ducale (automuniti)

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Domenica 7 agosto:
ore 18,00: Rievocazione storica dell’arrivo dei profughi di Fiorentino; partenza dalla Villa
Comunale.
ore 18,30: Accoglienza dei profughi e consegna della effige di San Nicola di Mira presso
l’omonima Chiesa.
ore 19,00: Corteggio in costume d’epoca medievale dell’imperatore Federico II di Svevia per le vie
cittadine.
Ore 20,00: Gara di Tiro con l’arco, a cura del Gruppo Arcieri Storici “Turris Maior” valevole per il
Palio tra le quattro Contrade di Torremaggiore: Torrevecchia, Santa Maria dell’Arco, Codacchio
San Nicola, Santa Maria della Strada; presso il Piazzale Palma – Piacquaddio.
Festa a corte di Federico II con:
– danzatrici
– sbandieratori
– giocolieri (circo teatro di Urbino)
ore 23,00: incendio artistico del Castello.

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SCARICA IL PROGRAMMA IN FORMATO PDF
programma corteo storico 2011


Generazione Futuro Torremaggiore: Prima edizione del concorso “Giovani Band Emergenti”

20 luglio 2011

Pubblichiamo il comunicato ufficiale del Circolo Generazione Futuro di Torremaggiore ,la responsabilità del contenuto è esclusivamente dell’autore.

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Valorizziamo i nostri giovani talenti – Prima edizione del concorso “Giovani Band Emergenti”

E’ un progetto fatto dai giovani, per i giovani, con i giovani di “Generazione Futuro”, nell’ambito della prima festa cittadina di Futuro e Libertà per l’Italia.La festa si svolgerà nel mese di settembre.
Le iscrizioni per i gruppi partecipanti sono aperte.

Coordinatore Generazione Futuro Torremaggiore
Francesco Antonucci

e-mail francescomaxi@alice.it

cell. 327/6248652


“L’ULTIMO DÌ A CORTE DI FEDERICO” il 31 luglio, ecco i nomi degli interpreti

20 luglio 2011

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L’evento teatrale in due atti, che andrà in scena il prossimo 31 luglio a Fiorentino, a cura del Centro Attività Culturali “D. Tommaso Leccisotti”, verrà rappresentato da un nutrita compagnia locale di attori e comparse. Ecco i loro nomi in ordine di apparizione:
Luigi Ciavarella nel doppio ruolo di Connestabile di Fiorentino e di voce fuori campo
Roberto Calvo nel doppio ruolo del Baiulo imperiale di Fiorentino e dell’arcivescovo Berardo
Nicola Terenzi nel doppio ruolo del ministro Taddeo da Sessa e di Ulderico, segretario del Baiulo Valentina Celozzi cantastorie, Lucia Iannetti nel ruolo di Donna Lisa moglie del Baiulo
Dante Terenzi nel ruolo di Manfredi, principe di Taranto e figlio prediletto di Federico
Luciano Alfieri nel ruolo di Riccardo, conte di Caserta e genero di Federico
Gianluca Gala nel doppio ruolo dell’astrologo Michele Scoto e del card. Rainiero da Viterbo
Luigi Minischetti nel ruolo dell’Imperatore del S.R.I. (Sacro Romano Impero) Federico II
Marco Dell’Edera nel ruolo di sapiente di corte; Federico Padalino trampoliere sputafuoco
Corrado Niro nel ruolo dell’araldo di corte; Marilù Piccolantonio nel ruolo della sibilla; Tiziana Lariccia nel ruolo delle mogli di Federico; Arnaldo Carretta nel ruolo di papa Onorio III; Felice De Simone nel ruolo di papa Innocenzo IV; Attilio Celeste nel ruolo del medico Giovanni da Procida; Pierluigi Lombardi nel ruolo di Pietro Ruffo di Calabria.
Le comparse minori sono rappresentate dagli armigeri imperiali, saraceni, cardinali, ministri svevi e cortigiani.
Coinvolte anche due scuole di danza: Ars Life di Torremaggiore per la sezione medievale e Havana Club di San Severo per la sezione orientale.
L’ingresso è previsto alle ore 19,30, il sipario si apre alle ore 20,00. Si accede con invito su prenotazione – posti a sedere limitati fino ad esaurimento disponibilità. È possibile parcheggiare le auto nello spazio esistente sotto la collina di Fiorentino. Il pubblico potrà accedere nell’area del parco mediante le navette bus disponibili per l’occasione.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al Centro “D.T. Leccisotti”: www.corteostorico.it
e-mail: centroleccisotti@corteostorico.it


JAMBOREE – Ritmi Suoni e Sapori dal Mondo – I° Interculturale di Capitanata 30-31 luglio 2011

15 luglio 2011

Pubblichiamo la locandina dell’evento ” JAMBOREE – Ritmi Suoni e Sapori dal Mondo – I° Interculturale di Capitanata. Occasioni di scambio culturale, di stili di vita, valori, tradizioni dei popoli” che si svolgerà presso la Villa Comunale “Federico II di Svevia” di Torremaggiore (Fg) il 30-31 luglio 2011. La manifestazione è interamente autofinanziata dall’Associazione ACM, dall’Associazione Culturale Missione Africa, dalla Wind e da contributi privati,non si avvale di alcun finanziamento pubblico nè comunale, nè provinciale, nè regionale.


La verità sullo scioglimento del consiglio comunale il 15 luglio 2011

15 luglio 2011

Pubblichiamo il comunicato ufficiale dell’ex sindaco Vincenzo Ciancio,la responsabilità del contenuto è esclusivamente dell’autore.

Il Sindaco di Torremaggiore Vincenzo Ciancio

Il Sindaco di Torremaggiore Vincenzo Ciancio

Vincenzo Ciancio venerdì 15 luglio alle ore 21,00 terrà un pubblico comizio per spiegare le vere ragioni dello scioglimento del Consiglio Comunale.

Dopo i numerosi attacchi subiti da alcune forze politiche, Ciancio rompe il silenzio per far capire ai suoi concittadini i veri motivi che hanno indotto gli uomini “cosiddetti di partito” a sottoscrivere le dimissioni il 01/07/2011 disattendendo gli impegni assunti con i cittadini e con gli alleati di governo e determinando la fine dell’Amministrazione Comunale.

Da un lato i molteplici personalismi del centro sinistra e dall’altro la scarsa coesione del centro destra, dopo soli 20 giorni dalla formazione della giunta, hanno decretato lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale impedendo alla cittadinanza di beneficiare delle numerose iniziative avviate a favore di tutti.

Si tratta degli stessi interpreti che con atto di responsabilità avevano suggerito al Sindaco eletto dal Popolo di avviare un percorso di governo fondato su programmi seri solo ed esclusivamente per il bene comune.

Evidentemente, continua Ciancio, le logiche di alcuni uomini di partito non coincidevano con la mia azione amministrativa mirata solo ed esclusivamente agli interessi dei cittadini.

“Il Governo cittadino non rappresenta una vittoria tra partiti, ma una condivisione di idee democraticamente messe in campo per il bene di tutti”, con questo slogan Ciancio si proponeva ai cittadini di Torremaggiore e per queste ragioni ritiene doveroso informare tutti coloro che hanno creduto nel nuovo modo di fare politica caratterizzata dall’etica e della morale.

Appuntamento quindi venerdì 15 alle ore 21,00 in P.zza Papa Giovanni Paolo II.


Gezzinvilla a Torremaggiore il 29 luglio 2011

14 luglio 2011

Pubblichiamo la locandina dell’evento Gezzinvilla 2011 che si svolgerà presso la Villa Comunale “Federico II di Svevia” di Torremaggiore (Fg). La manifestazione è interamente autofinanziata dall’Associazione ACM e da contributi privati,non si avvale di alcun finanziamento pubblico nè comunale, nè provinciale, nè regionale.

Gezzinvilla 2011


La vera storia del Regno delle Due Sicilie il 15 luglio a Torremaggiore

10 luglio 2011

Pubblichiamo il volantino dell’evento “La terra dei Borbone” di Torremaggiore,la responsabilità del contenuto è esclusivamente degli autori della manifestazione. L’evento è organizzato da Bollenti Spiriti Progetto Strada Facendo in collaborazione con l’Associazione Daunia Due Sicilie e con la Confraternita della Misericordia di Torremaggiore.

Il Colonnello CARUSO

Per il SUD…per la LIBERTA’

Michele Caruso nacque a Torremaggiore (Fg) il 30 luglio 1837 in una casa vecchia e malandata nel “vicolo storto” del quartiere Codacchio.

Ex sottoufficiale dell’esercito Borbonico è considerato uno dei più importanti capibanda del brigantaggio e della rivoluzione meridionale che ha osteggiato per anni
… la monarchia Sabauda all’indomani della unificazione d’Italia.

Dopo la capitolazione di Gaeta, Michele Caruso viene avvicinato da emissari borbonici che lo guadagnano alla loro causa, affidandogli un incarico di notevole responsabilità: costituire

ed organizzare bande reazionarie nelle tre province di Foggia, Benevento e Campobasso. L’uomo, adusato ai lavori più duri, è l’operaio dai vari mestieri, di cui l’ultimo da cavallaro,

lo ha portato a conoscere le località boschive e le zone più inaccessibili dal Matese alla Basilicata. Per aver fatto il sensale di grano, ha acquisito capacità di trattative e, si sa,

ha un modo particolare per troncare le esitazioni dell’interlocutore; lo trapassa con lo sguardo di tiratore dalla mira infallibile, svuotandolo di ogni resistenza fino a renderlo succube della sua volontà.

Lo rispetteranno gli uomini che andrà reclutando tra gli sbandati dell’ex esercito napoletano e i renitenti alla leva. Lo temeranno i grandi proprietari che obbligherà alle somministrazioni di viveri e denaro.

Gli forniranno notizie utili ed asilo in caso di bisogno i braccianti agricoli, parenti dei soldati dell’esercito di liberazione: con il grado di Colonnello scatenerà guerra senza quartiere, logorando la

capacità di resistenza della truppa e le nuove, ma già vacillanti istituzioni. Caruso giovanissimo, conta infatti appena 23 anni, rivela abilità di stratega. Stringe subito rapporti con Antonio Secola da Baselice

e G. B. Varanelli di Celenza Valfortore; nel giro di appena tre anni, quanti ne intercorrono tra il 1861-’63, mobilita e sposta numerose bande cui si allea, come quelle del Petrozzi, Tamburino, Vito di Gioia, Cimino, Cosimo Giordano, D’Agostino, Nunzio di Paolo,

Tomaselli, Cascione, Martino, Fasano, Camillo Andreotti detto il Moretto, Fuseo, Florenzano, Pace, Carmine Romano, Giovanni d’Elia, Giuseppe Giurassi, Luciano Martino e Salvatore Romano alias Sciamarra.

Tali capibanda ai suoi ordini come ausiliari, determinano una situazione di panico in tutto il circondario di Benevento; a questa tensione non sfuggono le truppe inviate a contrastare il passo.

Invano i sindaci scongiurano i Comandanti dei distaccamenti di restare a guardia dei paesi. Gli ufficiali se ricevono indicazioni di raccolta, dirigono i soldati “nella direzione opposta e lontana da quella ove la comitiva si stava a bivacco”.

Viceversa al primo sentore di briganti in arrivo, partono precipitosamente “adducendosi a scusa la necessità di doversi restituire in residenza per affari urgenti” Il “Colonnello” Caruso

scorazzava con la sua banda che arrivava a contare anche diverse centinaia di affiliati (ex soldati borbonici, agricoltori e pastori delusi dal nuovo stato unitario e/o in condizioni di miseria e disperazione) che si distinguevano perla ferocia delle loro azioni anche sulle popolazioni civili che non li appoggiavano.

Agiva nel Molise, nel Beneventano e in Capitanata con azioni di vera e propria guerriglia organizzata contro l’esercito del Regno d’Italia e aveva come suo acerrimo nemico

il Generale Pallavicini che alla fine riuscì a catturarlo (grazie alla soffiata della sua druda) e a farlo fucilare in Benevento il 12/12/1863 dopo un sommario processo con l’accusa

di “associazione in banda armata avente per mira di cangiare e di distruggere la forma del governo e altri reati alle forze dell’ordine”. Alla domanda dell’Ufficiale Piemontese, davanti al plotone di esecuzione,

Caruso rispose rivolgendosi alla folla: s’avvess saput’ leggrh e scrivh avess’ bruscjt uh’ mun’. La sua taglia era di L. 20.000, il massimo del tempo (come quella del più grande brigante meridionale generale Carmine Crocco).


Gli storici dicono…

Il brigante autentico, quello appunto degli ideali di giustizia e libertà è costretto suo malgrado, per conservare ascendente sulla banda e costringere alla disciplina gli uomini, a ricorrere alla violenza. L’opinione pubblica non ne resta scossa, anzi stima naturale che il giustiziere agisca in siffatto modo. Si verifica in realtà un sottile inconscio processo di identificazione tra il capobrigante e il contadino atavicamente maltrattato. Il colonnello Michele Caruso è un eroe, perché dimostra che il contadino o pastore, se vuole, può diventare temibile nelle reazioni, riscattandosi dalle umiliazioni subite. Chi si ribella, quando vince durante uno scontro o incendia gli archivi comunali, annulla i privilegi dei ricchi, celebrando il trionfo degli oppressi sugli oppressori. Chi si ribella, quando distrugge le messi dei proprietari o ne uccide il bestiame, toglie il superfluo, quello che non tocca ai contadini sfruttati dal latifondo, la ricchezza ingiustamente capitalizzata, eliminando simbolicamente la corruzione del sistema economico vigente. Bisogna capirli i contadini datisi al brigantaggio nella provincia di Benevento! Molte volte provengono dalle regioni circonvicine; Ninco-Nanco tramite Caso di Basilicata consente lo spostamento temporaneo dei briganti nel Beneventano per fiancheggiare le spedizioni del colonnello Michele Caruso e ravvivare lo spirito di emulazione di quanti in loco hanno aderito alla reazione. Chi si allontana dalla terra ove è nato, dai campi direttamente coltivati, è senza radici e senza affetti. Costretto ad una vita nomade, non può fermarsi; questo significherebbe la morte. Di qui la ricerca di avventure, l’una più pericolosa dell’altra, che servono ad appagarlo, l’emotività accentuata indirizzata a far violenza alle donne o alle persone in genere, mediante l’attuazione di feroci delitti. Con questo beninteso, non si intende giustificare la violenza…

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PROCLAMA DEL COLONNELLO CARUSO

1) Tutti gli iscritti e quelli che vorranno iscriversi alla compagnia comandata dal Colonnello Caruso, hanno l’obbligo di restaurare sul trono Francesco II° e di combattere con tutti i mezzi i liberali, che sono nemici provati della Santa Chiesa e del Santo Papa Pio IX;
2) di amarsi fra loro e di garantire la vita del loro Colonnello che Iddio guardi per mille anni;
3) chiunque diserta dalle fila, dopo aver giurato sul Crocifisso, sarà fucilato;
4) chiunque muore in battaglia, la famiglia del defunto avrà un forte vitalizio da Sua Maestà Francesco II°;
5) chiunque vorrà in seguito arruolarsi nell’esercito di S. M. occuperà il grado di ufficiale;
6) chiunque, per sue speciali ragioni non vorrà far parte dell’esercito di S. M. avrà un impiego ben remunerato.
firmato: il Colonnello Michele Caruso.
Dopo l’accettazione del programma il Caruso lo fece affiggere come proclama in tutte le province, riuscendo a formare una grande banda divisa in otto compagnie.

COCCARDA ROSSA

Era il distintivo di cui i legittimisti meridionali si fregiavano sin dall’invasione francese del 1799. Dopo la caduta di Gaeta i briganti mostrarono con orgoglio la coccarda rossa nella quale capeggiava il giglio borbonico sia sui copricapo a grosse falde che sul petto.

La coccarda riprodotta a lato
da: “BRIGANTI & PARTIGIANI” – a cura di: Barone, Ciano, Pagano, Romano – Edizione Campania Bella

IL GIURAMENTO

Noi giuriamo dinanzi a Dio e dinanzi al mondo intero
di essere fedeli al nostro augustissimo e religiosissimo sovrano Francesco II promettiamo di concorrere con tutta la nostra forza e con tutta la nostra anima al suo ritorno nel Regno;
di obbedire ciecamente a tutti i suoi ordini a tutti i comandi che verranno sia direttamente sia per i suoi delegati dal Comitato centrale residente a Roma.
Noi giuriamo di conservare il segreto affinché la giusta causa voluta da Dio, che è il regolatore dei sovrani, trionfi col ritorno di Francesco II, re per grazia di Dio, difensore della religione e figlio affezionatissimo del Nostro Santo Padre Pio IX che lo custodisce nelle sue braccia per non lasciarlo cadere nelle mani degli increduli, dei perversi, dei pretesi liberali.
I quali hanno per principio la distruzione della religione dopo aver scacciato il nostro amatissimo sovrano dal trono dei suoi antenati.
Noi promettiamo anche, con l’aiuto di Dio, di rivendicare tutti i diritti della Santa Sede e di abbattere il lucifero infernale Vittorio Emanuele ed i suoi complici.
Noi lo promettiamo e lo giuriamo.

da: T. PEDIO “Inchiesta sul brigantaggio” Fasano di Puglia 1983

I COMANDAMENTI DEL BRIGANTE

1. – Cercare di colpire sempre gli ufficiali e i graduati, è meglio uccidere un solo ufficiale che molti soldati (quando si colpisce la testa, le altre membra diventano inutili).
2. – Caduto l’ufficiale, gli uomini, senza direzione facilmente fuggono
3. – Non accordare mai quartiere ai feriti e ai prigionieri, ucciderli, scannarli e massacrare i cadaveri in modo da impressionare i soldati quando li ritroveranno.
4. – Il soldato quando si batterà, penserà sempre alla fine che l’aspetta se cade ferito o prigioniero e quando vedrà le brutte… scapperà…
5. – Esporre la vita per salvare un compagno, ucciderlo piuttosto che resti ferito o prigioniero dei soldati.
6. – Nei combattimenti corpo a corpo non fare le spacconate dei soldati di menare calciate di fucile; giuocare invece serrato di coltello; tirare colpi alla pancia e girarvi dentro la lama; si fanno ferite più dolorose, che si sentono subito, si vedono uscire fuori le budella, e difficilmente guariscono.
7. – Attaccare la truppa quando si ha la certezza di vincere, mantenersi nascosti, o fuggire quando non si è in numero e in posizione vantaggiosa.
8. – Mettersi tanto di notte quanto di giorno in posizioni elevate, possibilmente vicino a boscaglie, che offrono sicuro scampo, perché i soldati difficilmente vi si internano.
9. – Non risparmiare la vita dei soldati, mai e poi mai quella degli squadriglieri; far del tutto per averli vivi in mano per poi farne strazio.
10. – Durante il combattimento qualunque atto di insubordinazione o mancata obbedienza deve essere punita dal capobanda con una schioppettata nella testa.


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